[72] Lucio Sulla. Opera seria.


Der eingeerntete Beyfall voriger Oper bewegte Mozart zur Composition dieser zum Carnevall 1773. Er schrieb sie ebenfalls zu Milano schon 1772, und sie erhielt noch mehr Beyfall als die vorige, daher sie auch noch mehrmal wie jene gegeben wurde. Diese beyden Werke tragen den Styl der gewöhnlichen italienischen Opern, indess heben der feurige Gesang, das Leben und der warme Geist seiner lieblichen Melodieen sie weit über den Tross des welschen Gesanges. Sie behaupten noch den dreystimmigen Satz und zeigen wenig von jenen künstlichen Harmonieconstructionen, die späterhin in seinen Werken angestaunt werden. Die Chöre dieser beyden Opern zeigen noch eine Steifheit, die sich ängstlich noch an die Regel bindet und die man mehr von einem trockenen Componisten, als von dem sich entwickelnden Talente Mozart's erwartet.

[72] La famosa Buonsolazzi era in quell' epoca la prima Donna del Teatro Ducale. Non conoscendo M. ella si meravigliò fortemente que fosse stato incaricato a scrivere l'opera, nella quale ella dovea sfoggiare i suoi rari talenti pel canto, poichè troppo giovine maestro lo reputava ed incapace di accommodarsi alla sua voce. Rese ella per mano M. e gentilmente pregholo di voler prima di tutto comunicare a lei le sue idee relativamente alle arie ed alle scene, nelle quale ella dovea cantare, soggiungendo, che ella avrebbe supplito alla composizione. M. rise seguentemente sull' orgoglio di questa donna e rispose che li avrebbe servita secondo i suoi desideri. Pocchi giorni dopo presentoli M. alle prove, e rivoltosi alla B. la chiede scusa, se aveva osato di scrivere tutta la composizione della prima aria. Prese in manola Cantante questa composizione, vi gettò un rapido sguardo, e confusa per le tante bellezze, ond' era sparsa e per la maestria, con cui era condotta a termine non potea finire di ricolmare d'elogi il giovinetto, e se stessa di rimproveri. M. sorridendo li diceva, che se quell' aria non li fosse piaciuta, ne aveva un' altra tutta differente ed espressamente composta per lei, e se anche la seconda non se tornava a genio, gliene poteva presentare una terza. E tutte queste arie dalla B. esaminate e sentite degli intelligenti si sono trovate un capo d'opera e questo fu per Mozart un trionfo privato come un publico.

Un celebre maestro e suonatore non voleva persuadersi, che M. fosse così celebre negl' improvisi come si diceva. Egli sfida lo in un pubblico cimento,[73] ed i due Professori ricorronsi nella chiesa della Passione (similmente a Milano) dove ritrovansi due organi. Immensa folle di gente vi accorse. M. dietro i temi, che l'altro Professore gli somministrava sul primo organo, improvisò sul secondo in un modo divino.

Quelle:
Nissen, Georg Nikolaus von: Anhang zu Wolfgang Amadeus Mozart's Biographie. Leipzig: Breitkopf & Härtel, 1828 [Nachdruck Hildesheim, Zürich, New York: Georg Olms, 1991], S. 72-74.
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