*13.

[13] Cara sorella mia!


Io vi accerto, che io aspetto con una incredibile premura tutte le giornate di posta qualche lettera di Salisburgo. Jèri fummo à S. Lorenzo, e sentimmo il Vespero, e oggi matina la messa cantata, e la sera poi il secondo vespero, perchè era la festa della Madonna del Buonconfiglio. Questi giorni fummo nel Campidoglio e viddemmo varie belle cose. Se io volessi scrivere tutto quelche viddi, non basterebbe questo foglietto. In due Accademie suonai, e domani suonero anche in una. – Subito dopo pranso giuochiamo a Potsch.1 Questo è un giuoco che imparai qui quando verro a casa, ve l' imparerò. Finita questa lettera finirò una sinfonia mia, che cominciai. L' aria è finita, una sinfonia è dal copista (il quale è il mio padre) perche noi non la vogliamo dar via per copiarla; altrimente ella sarebbe rubata.

Wolfgango in Germania,

Amadeo Mozart in Italia.


Roma caput mundi,

il 25. Aprile anno 1770, nell' anno venturo 1771.


Hinten wie vorn und in der Mitte doppelt.

Fußnoten

1 Das italienische boccia-Spiel.


Quelle:
Die Briefe W. A. Mozarts und seiner Familie. 5 Bände, Band 1. München/ Leipzig 1914, S. 14.
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