[9] Silvia frettolosa, ed allegra, e detta.
SILVIA.
Ah germana! Ah Costanza!
COSTANZA.
Che avenne, o Silvia? Onde la gioia?
SILVIA.
Io sono
Fuor di me di piacer.
COSTANZA.
Perche?
SILVIA.
La mia
Amabile cervetta,
In van per tanti dì pianca, e cercata,
Da se stessa è tornata.
COSTANZA.
E cio ti rende
Lieta così?
SILVIA.
Poco ti pare? E' quella
La mia cura, il sai pur, la mia compagna,
La dolce amica mia. M'ama; m'intende;
Mi dorme in sen; mi chiede i baci; e sempre
Dal mio fianco indivisa in ogni loco;
La perdei; la ritrovo; e ti par poco?
COSTANZA.
Che felice innocenza!
Torna al lavoro.
[10]
SILVIA.
E ho da vederti
Sempre in pianti, o germana?
COSTANZA.
E come il ciglio
Mai rasciugar potrei?
Già sette volte, e sei
L'anno si rinnovò, da che lasciata
In sì barbara guisa,
Da' viventi divisa,
Di tutto priva, e senza speme, oh Dio!
Di mai tornar su la paterna arena,
Vivo morendo; e tu mi vuoi serena?
SILVIA.
Ma pur le belle
Contrade, che tu vanti,
D'uomini son feconde, e questi sono
La spezie de' viventi
Nemica a noi; tu mille volte, e mille
Non mi dicesti. ...
COSTANZA.
Ah sì, tel dissi, e mai
Non tel dissi abbastanza. Empj, crudeli,
Perfidi, ingannatori,
D'ogni fiera peggiori,
Che fia pietà, non sanno;
Piange.
Non conoscon, non hanno,
Nè amor, nè fè, nè umanità nel seno.
SILVIA.
E ben da lor quì siam sicure almeno.
Ma ... Tu piangi di nuovo! Ah; no se m'ami,
Non t'affliger così. Che far poss'io,
Cara, per consolarti?
Brami la mia cervetta? Asciuga il pianto,[12]
E in tuo poter rimanga.
COSTANZA.
Ah troppo, o Silvia mia, giusto è, ch'io pianga.
Se non piange un' infelice
Da' viventi separata,
Dallo sposo abbandonata,
Dimmi, oh Dio, chi piangera?
Chi può dir, ch'io pianga a torto,
Se nè men sperar milice
Questo misero consorto
D'ottener l'altrui pietà?
Buchempfehlung
Das 1663 erschienene Scherzspiel schildert verwickelte Liebeshändel und Verwechselungen voller Prahlerei und Feigheit um den Helden Don Horribilicribrifax von Donnerkeil auf Wüsthausen. Schließlich finden sich die Paare doch und Diener Florian freut sich: »Hochzeiten über Hochzeiten! Was werde ich Marcepan bekommen!«
74 Seiten, 4.80 Euro
Buchempfehlung
Zwischen 1804 und 1815 ist Heidelberg das intellektuelle Zentrum einer Bewegung, die sich von dort aus in der Welt verbreitet. Individuelles Erleben von Idylle und Harmonie, die Innerlichkeit der Seele sind die zentralen Themen der Hochromantik als Gegenbewegung zur von der Antike inspirierten Klassik und der vernunftgetriebenen Aufklärung. Acht der ganz großen Erzählungen der Hochromantik hat Michael Holzinger für diese Leseausgabe zusammengestellt.
390 Seiten, 19.80 Euro