277. [An Joseph Haydn in Wien]

[266] Al mio Caro amico Haydn


Un Padre, avendo risolto di mandare i suoi figli nel gran Mondo, stima doverli affidare alla protezione e condotta d' un uomo molto Celebre in allora, il quale Per buona sorte, era di più il suo migliore amico.

Eccoti dunque del pari, uomo celebre, ed amico mio Carissimo i sei miei figli. Essi sono, è vero il frutto di una Lunga e Laboriosa fatica, pur la speranza fattami da più amici di vederla almeno in parte Compensata, m' incoraggisce, e mi Lunsinga, che questi Parti siano Per esscomi un giorno di qualche Consolazione.

Tu stesso amico Carissimo nell ultimo tuo soggiorno in questa Capitale me ne Dimostratti La tua soddisfazione. – – Questo tuo suffragio mi anima sopra tutto, Perchè, Jo te li raccommandi e mi fa sperare, che non ti sembreranno del tutto indegni del tuo favore. – – Piacciati dunque accoglierli benignamente; ed esser Loro Padre, Guida, ed amico! Da questo momento, Jo ti cedo i miei diretti sopra di essi, ti suplico però di Guardare con indulgenza i diffetti, che L'occhio Parzial di Padre mi può aver Celati, e di continuar Loro malgrado, la Generoza tua amicizia a chi tanto l'apprezza; mentre sono di tutto Cuore

Amico Carissimo

Jl tuo Sincerissimo Amico

W.A. Mozart


Vienna, il primo Settembre 1785.

Quelle:
Die Briefe W. A. Mozarts und seiner Familie. 5 Bände, Band 2. München/ Leipzig 1914, S. 266-267.
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