160. [an [306] Padre Martini in Bologna]

Molto Revo Padre Maestro Padre mio stimatmo


Tandem aliquando! L'é un Anno che il mio Figlio gli é debitore di Risposta alla di lei gentilisima di 18 xbre del Anno [306] scorso, nella quale lei ebbe la bontá di sincerar il di lei aggradimento del Motto à 4 concerto mostrando nel medesimo Tempo il di lei desiderio di aver il Ritratto di mio figlio, come anche il mio. Ritardai sin'ora di servirla per mancanza d'un valoroso Pittore, che ci manca nel nostro paese, e sperando, che paßerá per questa cittá, come succede qualche uolta, un buon Pittore, lo differii di tempo in tempo: mà al fine tutto in un momento eró sforzato di prender resoluzione e di far tirare il Ritratto d'un nostro Pittore. La senti L'Istoria. sono 5 Anni paßati ch'il mio Figlio serve al nostro Principe per una miseria colla speranza che à poco à poco sará aggradita la sua Fattica ed il suo devole Sapere unito della sua grandissima diligenza e mai interrotto studio. Má ci siamo ingannati! tralasciando di fargli una larga descrizione della maniera di pensare e di agire di questo nostro Principe, basta a dire, che non si vergognava a dire ch'il mio Figlio non sa niente, che dovrebbe andare in un Conservatorio à Napoli per studiare la Musica – – e tutto questo, perche? – – per dar da intendere, che un tal soggietto voglia eßere si sciocco di persuadersi stesso, che non merita piu paga e riconnoscenza, doppo aver sentite queste parole decisive della bocca d'un Principe: il resto si saprà a poco a poco in Italia, e non dubito che gia sará noto. Questo m'a fatto prender resoluzione di permettere che il mio figlio raßegnaße il Servizio e se non Vada. Lui adunque é partito di Salisburgo gli 23 Settembre, e dopo che si lé trattenuto un poco alla Elettoral Corte di Monaco, é andato a Manheim, dove stá di ottima Salute, e gli rassegna i suoi divotssmo Rispetti. La sua dimora a Manheim sarà sino ai primi di Marzo, cio è sin'al fine del Carnovale, che poi per la quaresima, se Dio vuole, sarà a Parigi. ecco la raggione che m'á fatto prender la risoluzione di far tirar primo della sua partenza il desiderato Ritratto per servire il nostro caro sig: Padre Maestro. Se lei voleße, secondo la di lei solita bontà, a sua Alt: l'Elettore dar una buona[307] Idea e far un Rittrato favorevole di mio figlio, lei farebbe una gran bella azione, gia che due parole di Lei hanno piu valore che la piu calda raccomandazione d'un sovrano. Mi Lusingo che questo potrebbe forse darsiper causa del nuovo Anno. – – mà se questa Pittura non è gia nelle sue mani, lei dirà, dove è questo Ritratto?Jo l'ho consegnato alla Casa Sigismondo Haffner gran negoziante di salisburgo, chi l'ha portato a bolzano per la Fiera di st: Andrea, dove cerchera di poter fargli capitare, e forse sarà addirizzato al Sgr: Prinse chi in Bologna. la Pittura non é di molto Valore ò sia Arte, ma per la rißomiglianza, gli protesto, che é rißomigliantißimo – l'é tal quale. Lo scritto dietro alla Pittura il Nome e l'Età, e ne ho ancora un altra Idea, cio è, di mandargli il Principio delle sue Composizioni, cominciando delle sue Sonate per il Cembalo Composte per Madame Victoire e stampate a Parigi in Etá di Sette Anni – poi di quelle fatte per la Regi na d'Ingilterra in Etá di 8 Anni, stampate in Londra, – poi di quelle Composte per la Duchessadi Naßau Weilb urg in Età di 9 Anni, e stampate alla Haye in Hollanda x: x: dove poi aggiugero una piccola Nota dei Suoi Viaggi e fatti notabili x: Quanto al mio Ritratto, non mi par che il mio Muso meriti eßer messo trá la Compagnia die Uomini di Talento. – mà però se io desidera, pensero di servirla, mà non per altro mio Merito, che per aver fatto il mio dovere nel coltivar il Talento che il benignißimo Dio diede al mio figlio. Lei ci conservi la sua grazia e protezzione, sia sollecito a conservar la sua Salute efaccia conto che dispossmo ai suoi commandi in alterabilmente con ogni Stima mi dico

Di V: S: molto Reverenda

Umma Devotma ed ohgma Serv:

Leopoldo Mozart


Salisburgo 22 Decemb: 1777

Parlai del nuovo Anno, e quasi quasi me ne sarai scordato di apprecargli x: – – má cosa vuole che gli dica?Gli[308] auguro la buona Salute – – altro non gli bisogna. Prego Iddio che dica: Amen!

Quelle:
Die Briefe W. A. Mozarts und seiner Familie. 5 Bände, Band 3. München/ Leipzig 1914, S. 306-309.
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