*349. [350] [an Lorenzo da Ponte in Wien?]

Affmo Signore


Vorrei seguire il vostro consiglio, ma come riuscirvi? ho il capo frastornato, conto a forza, e non poßo levarmi dagli occhi l'immagine di questo incognito. Lo vedo di continuo eßo mi prega, mi sollecita, ed impaziente mi chiede il lavoro. Continuo, perchè il comporre mi stanca meno del riposo. Altronde non ho più da tremere. Lo sento a quel che provo, che l'ora suona; sono in procinto di spirare; ho finito prima di avar goduto del mio talento. La vita era pur si bella, la carriera s'appriva sotto auspici tanto fortunati, ma non si può cangiare il proprio destino. Nessuno misura i propri giorni, bisogna raßegnarsi, sarà quel che piacerà alla providenza, termino, ecco il mio canto funebre non devo lasciarlo imperfetto.

Mozart


Vienna 7bre 1791

Quelle:
Die Briefe W. A. Mozarts und seiner Familie. 5 Bände, Band 2. München/ Leipzig 1914, S. 350.
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